Passa ai contenuti principali

ebook oppure cartaceo?

Libro oppure e reader?
E' una domanda veramente difficile, ma io sto a metà. Leggo i libri di carta e non potrei vivere senza il mio ereader. 

Intanto leggendo più cose insieme ho bisogno di più formati. In questo momento ho in lettura moltissimi libri così posizionati:
  • Un libro di carta di racconti di un premio letterario in bagno. Trovo molto adatta la forma del racconto a "quei momenti". 
  • LA botique del mistero di Buzzati sull'iPad, di solito lo leggo a scuola nei momenti di stallo.
  • Nothing More di Anna Todd sull'iPhone, da leggere aspettando l'autobus, dal dentista, insomma ovunque mi capiti.
  • Un libro di Carta di Eco sul comodino, per quando mi prendo una pausa tutta per me di relax.
  • Un libro sull'ereader, Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino, che di solito leggo al buio prima di dormire, la notte se mi sveglio oppure nella vasca.
 Su iPad e iPhone non mi piace leggere, non trovo confortevole la lettura su questi dispositivi, lo faccio solo per comodità, per non portarmi sempre dietro il reader che è molto fragile in confronto. IPhone è sempre con me, in ogni istante, per questo è comodo aver dei libri, non si sa mai nella vita. L'iPad invece è sempre con me a scuola, ed è semplice tirarlo fuori quando si ha un po' di tempo e mettersi a leggere per ingannare il tempo. Sono disposiutivi su cui mi piace leggere per poco, non più di 20 minuti.

Il reader, il mio kobo h2o, invece è il mio inseparabile amico, senza di lui non potrei mai leggere la notte. Capita che a volte mi sveglio tra le due e le cinque e non ci sia verso di riprendere sonno e il Kobo è stato risolutivo, è discreto, non disturba e posso leggere al buio. E' ottimo in vacanza, posso portarmi via tutti i  libri che voglio. Poi su Reader il conforto di lettura è superiore alla carta. Posso leggere ore senza mai stancarmi. Anzi leggo così tanto proprio grazie a lui. Non mi stanco, i caratteri non sono mai troppo piccoli e la luce è sempre ottimale. Certi libri, se avessi visto la mole in carta stampata non li avrei mai e poi mai letti, i libri sopra le 400 pagine mi spaventano. Però certi libri non posso leggerli lì, libri che mi sento di sottolineare, libri su cui devo riflettere. Se devo riflettere allora mi serve il libro di carta da poter annotare. Il libro da poter sfogliare e tornare indietro, il libro da toccare. Quindi le letture impegnate, di riflessione, sono sempre su carta. I libri che sono importanti per me sono letti sulla carta.
Sono quindi una lettrice mista, il supporto è dettato dall'occasione.

Mia figlia, 10 anni a breve, preferisce la carta. Gli ho passato il mio kobo aura hd ma preferisce leggere libri di carta.Probabilmente per motivi di misura. Se hai un libro di carta in mano sai bene a che punto sei, se stai per finire oppure no. SAi più o meno quanto tempo hai davanti. Mentre l'ebook non ti da mai il senso della misura. Poi penso che sia anche un problema di formattazione. l'ereader tende a dara una formattazione omogena, sempre uguale. Mentre i libri per bambini a volte sono stravaganti e accattivanti anche dal punto di vista grafico.

Avevano detto che il libro sarebbe morto, ma si sono sbagliati. Non potermmo mai fare senza.


Commenti

Post popolari in questo blog

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

Le foto dell’estate

Non posso tenere tutte le foto dell’estate sul telefono, sono troppe, e ogni tanto qualcuna va cancellata per fare spazio a qualcuna di nuova e mi accorgo che comunque ci sono giorni in cui non ci sono foto. Quando siamo con A le foto sono così tante, i selfie sono d’obbligo, quel suo braccio che ci prende tutti e solo lui sa come fare, nei prossimi mesi un po’ ci mancherà perché rimarremo senza di lui per un po’ e di conseguenza senza fotografie. Poi ci sono le giornate con S e N che quelle sono sempre senza foto, evidentemente siamo felici e non pensiamo mai a fare delle fotografie, però delle foto con S le conservo perché mi piace vederle quando mi sento un po’ triste.  Tra le foto che conservo ci sono quelle dei nonni e della zia, di mio marito vestito da vichingo, quelle delle bambine mentre si tuffano al mare. Conservo i paesaggi assolati, la fattoria, qualcosa che mi possa consolare, appunti visivi, pillole di felicità.  Ma nonostante le mille e mille foto che scatto non

La Sirena di La Spezia

Da qualche giorno anche la mia città ha la sua Sirena. La Sirena è una statua in bronzo donata alla Spezia dal Maestro russo Aidyn Zeinalov posizionata tra la passegiata Morin e il nuovo ponte Thaon di Revel, prprio davanti ai traghetti per le Isole e le Cinque Terre. LA scultura è molto bella, esposta in molti luoghi di pregio arriva sul nostro molo ad impreziosirlo e sono sicura che ben presto sarà un luogo adattissimo per i selfie di tutti i turisti che solitamente affollano la città. E' una sirena particolare perchè non ha la coda o sembianze da pesce, ma indossa costume da bagno, cuffia e pinne. Sembrerebbe pronta per farsi un bagno, magari si potesse! Ma le acque antistanti non sono proprio salubri! Anche se l'estate scorsa ho visto più di una persona tuffarsi proprio da quella posizione. Io e lei diventeremo amiche, lo so. Ci vederemo ogni giorno.

Una Gradita sorpresa

Questa settimana ho fatto il test di inglese per il corso e mi sono trovata con grandissima sorpresa e in modo del tutto inaspettato al livello C1, esattamente il livello a cui ambivo di arrivare in due anni di studio! Invece ci sono arrivata da sola e inconsapevolmente! Non so come descrivere la mia gioia, anche se sono arrivata da un livello così alto, frequenterò il corso B2, anche perchè diverse cose le ho "tirate ad orecchio", non perchè le sapevo, ma giusto perchè secondo me si diceva così. Quindi preferisco passare un anno al corso inferiore e studiare bene la grammatica e sentirmi sicura. Come sono arrivata al C1? Ma con Meredith Grey! Devo dire grazie alla tv se sono migliorata così tanto da sola, se sono arrivata così tanto avanti! Un pò di consapevolezza l'avevo maturata, lo ammetto... soprattutto ascoltando la musica mi ero accorta che capivo quel che dicevano al primo ascolto e infatti la musica inglese aveva perso i suo fascino, da qualche estate preferi

No rain, no flowers

Per anni ho sperato tornasse la mia vita di "prima" fatta di viaggi intercontinentali, spiagge bianche, resort cinque stelle. Mi sono sbattuta perchè la vita che avevo tornasse. Una vita fatta di divertimenti, spostamenti, amici che si era persa tutta nel tragico agosto 2012. Ero così caparbia nel cercare di riportare tutto come era prima che sono andata anche in depressione perchè non riuscivo a tornare a quel tempo, alla mia età dell'oro. Poi ci si è messo pure il Covid e quel poco che avevo guadagnato con fatica, quello che faceva parte della mia età dell'oro è andata perduta. Il covid, il distanziamento sociale, i lutti mi hanno fatto accettare definitivamente che quello che avevo non tornerà più e non posso assolutamente sbattermi per una normalità che non è più davvero possibile. Le cose crollano e non posso continuare a voler portare in vita una cosa che davvero non potrà più essere. No, non mi do per vinta. Non abbandono ciò che sono i miei sogni. Ho capito ch

Berthe Morisot, La lettura

Spesso dimentichiamo le donne che hanno partecipato alle mostre impressioniste come Berthe Morisot e i loro dipinti. Per la mia serie di donne in bianco ho scelto questo dipinto in cui Berthe rappresenta sua sorella mentre legge. Le sorelle Morisot erano state educate come ogni fanciulla del tempo, con letture e anche insegnando loro a dipingere. Berthe farà poi di questo  "divertimento" il suo mestiere. Qui possiamo cogliere molto della vita del tempo: le gite fuori porta, le letture, ma anche l'orientalismo si può cogliere nel ventaglio posato sull'erba.

Ciao Paolo, grazie per aver inventato Fantozzi

La mattina apri Facebook per il solito cazzeggio, pe vedere cosa capita nel mondo dell'arte, per vedere gli anniversari, le nuove mostre, per sbirciare velocemente la vita di chi ti è più vicino ma per mille ragioni non vedi mai e ti trovi la notizia della morte del personaggio famoso. Spesso credi ad un fake, spesso non ti importa, stavolta ti si velano gli occhi di lacrime, non tanto per il personaggio in sé ma per la tua vita attaccata a quel personaggio. C'è tanta mia vita attaccata a Paolo Villaggio, tutta un'infanzia passata con i suoi film, un sacco di risate davanti alla tv ma anche al di fuori, pensate quanto ha dato la sua gergalità al linguaggio italiano. Pensati cosa vuol dire "Fantozziano". Mi spiace che qualcuno oggi scriva "tutti fan di Fantozzi oggi eh", e io rispondo: Si tutti fan di Fantozzi. Perchè Paolo Villaggio ha segnato un'epoca in modo forte, ha impresso un marchio nella cultura e noi quasi quarantenni lo riconosciamo com

Un libro con il nome di una stagione nel titolo

Anche per questa sezione ho già scelto un libro ed è Primavera di Bellezza di Beppe Fenoglio. Potrei averlo letto come no durante la preparazione all'esame di letteratura contemporanea, ma non mi importa. Mesi fa ho ascoltato in audiobook i 23 giorni della città di Alba che avevo letto a 18 anni durante la 5 superiore ed ero rimasta estasiata, allora andavo pazza per la seconda guerra mondiale, era un ricordo vivo, con il nonno che non mancava mai di raccontarmi "dei tempi di guerra". Poi sono cresciuta e insomma ho cambiato interessi e mi sono rivolta ad un passato che era veramente passato, al medioevo.